L’ADOLESCENZA DAL PUNTO DI VISTA DEL FIGLIO

Né bambini né adulti.L’adolescenza è una fase della vita molto problematica e complessa per un figlio.

Il corpo cambia, la voce non è più la stessa, il primo ciclo mestruale per le femmine ed la prima barba per i maschi. Nuovi e diversi i rapporti con l’altro sesso.

Si inizia a guardare il mondo con occhi diversi: là fuori c’è qualcosa da esplorare e scoprire. Il fascino del nuovo, la voglia di mettersi alla prova e di sfidare i propri limiti. La volontà di fare tutto da soli, ma la paura di essere soli. Il rifiuto della famiglia, poiché ci si sente grandi, ma il contemporaneo desiderio di essere coccolati come quando si era piccoli, perché infondo, ancora ci si sente un po’ piccoli, anche se non lo si vuole far vedere.

L’adolescenza è un perenne paradosso ed il ragazzo adolescente oscilla continuamente tra innumerevoli paradossi senza riuscire a capire effettivamente ciò che si vuole veramente. Tutto e subito. Questo è l’imperativo dell’adolescente. Così come i genitori non riescono più a parlare con il proprio figlio, anche lui si trova in profonda difficoltà con loro. Amore ed odio si mischiano, la ricerca del nuovo ma la necessità della base sicura si intrecciano tra loro. Un condizione che porta l’adolescente ad essere molto confuso ed a ricercare supporto all’esterno del nucleo familiare: gli amici. Fonte preziosa di condivisione in questo momento della vita così complesso.

A volte, però, gli amici non bastano. Potrebbe essere utile in questi casi, un supporto ancora più esterno. Poter parlare con una persona adulta, ma non troppo, più vicina alle tematiche giovanili rispetto ai genitori, potrebbe aiutare l’adolescente a chiarire alcuni aspetti della propria vita e, soprattutto, ad affrontare degli argomenti che a volte si ha vergogna di sostenere sia con la famiglia sia con gli amici.