E tu…a quale Attaccamento appartieni? (www.corsopreparto.com)

Care mamme,

abbiamo visto come lo sviluppo della base sicura derivi da interazioni mamma-bambino stabili e continuative nel tempo.

Queste precoci interazioni verranno successivamente organizzate dal bambino in termini di rappresentazioni mentali che contribuiranno ad organizzare con coerenza l’esperienza soggettiva vissuta dal bambino nelle relazioni sia con la madre sia con le persone del suo ambiente di accudimento.

Le prime rappresentazioni mentali, quindi, consistono in momenti vissuti, memorizzati ed organizzati soggettivamente, in modo tale da aiutare il bambino ad interpretare le interazioni sociali presenti e future, creando delle aspettative e dando un senso ed una coerenza alle diverse interazioni che affronterà nel corso dello sviluppo.

Ma quali sono gli stili di attaccamento?

Essi si dividono in due categorie: tipici (comuni a tutti) e atipici (più rari poiché sviluppatisi in contesti altamente patologici). Noi ci soffermeremo su quelli tipici, poiché più comuni e normalmente riscontrati nelle interazioni madre-bambino. Vi descriverò le caratteristiche principali di ognuno di essi, in base a delle specifiche ricerche effettuate in questo settore (per approfondimenti vedi Strange Situation– Ainsworth et al., 1978), dove il bambino ha vissuto per pochi minuti esperienze di separazione e di riunione con la base sicura.

1. Attaccamento Sicuro (B): il bambino mostra segni di perdita (pianto) del genitore. Nella fase di riunione accoglie attivamente il genitore, chiedendo di essere consolato. Una volta che la consolazione è avvenuta, il bambino torna tranquillamente a giocare;

2. Attaccamento Insicuro-Evitante (A): il bambino non piange durante le separazioni, prestando maggiormente attenzione all’ambiente durante tutta la procedura. Inoltre, egli evita ed ignora attivamente il genitore al suo ritorno, non esprimendo emozioni di rabbia o tristezza;

3. Attaccamento Insicuro-Ambivalente (C): il bambino appare preoccupato in maniera esagerata per tutta la procedura, mostrandosi attivamente arrabbiato e mostrando un comportamento ambivalente nei confronti del genitore. Egli, infatti, si oppone e ricerca alternativamente la madre, la quale però al suo ritorno non riesce a calmare il pianto del bambino, il quale appare totalmente inconsolabile ed incapace di esplorare, in quanto esclusivamente focalizzato sul genitore.